Se anche l’inflazione si raffredda sarà difficile per la Federal Reserve sostenere a settembre un tono aggressivo sul fronte dei tassi di interesse. Questo non permette ovviamente al Dollaro di invertire la tendenza contro Euro pur se tecnicamente cominciano ad intravedersi una serie di interessanti indizi a supporto di una possibile discesa su EurUsd.
Chiusura molto interessante quella della settimana scorsa con EurUsd che arriva fino a 1.19 prima di scendere di oltre 150 pips. Un segnale che forse gli orsi stanno riprendendo il comando delle operazioni? Vedremo se questa settimana saprà offrire quelle conferme tecniche capaci di alleggerire le enormi pressioni presenti sul biglietto verde.
Le due banche centrali più importanti al mondo provocano quella volatilità tanto attesa su EurUsd riportandolo nella parte alta del range che dal 2015 ne limita i movimenti. La Fed torna colomba, la Bce ci prova ma non convince con le attese per l’autunno che sono concentrate su come si muoveranno Draghi e Yellen sui tassi. I dati di inflazione potrebbero essere il vero market mover da tenere in considerazione ad agosto.
Direzionalità piuttosto netta quella assunta da EurUsd che si è rinvigorita dopo il meeting BCE. Vedremo se il FOMC contribuirà a raffreddare gli entusiasmi, ma intanto attenzione alle ultime resistenze utili di 1.17 oltre le quali il rialzo potrebbe assumere contorni più decisi.
Dopo un periodo di quiete si scatena la volatilità su EurUsd. Avevamo previsto questo fenomeno grazie ad un’attenta analisi delle bande di Bollinger, ma Draghi ci ha messo lo zampino scatenando le speculazioni sulla fine anticipata del QE in Europa. Il mese di luglio vedrà le riunioni delle banche centrali europee ed americane; il cambio arriva all’appuntamento in una condizione tecnica molto interessante.
EurUsd fatica a superare le resistenze di area 1.13, ma stranamente questo accade nel momento in cui sembrano allontanarsi le possibilità di un rialzo dei tassi in America. Il meeting di luglio servirà a chiarire meglio le idee di Miss Yellen e lo stesso vale per la Bce di Mario Draghi. Intanto dall’analisi tecnica arrivano spunti interessanti.
Le decisioni della Fed e la fermezza di Draghi nel mantenere accomodante la politica monetaria hanno allentato la pressione su EurUsd. I primi dati di luglio chiariranno alcuni aspetti controversi, ma l’assalto alle resistenze di 1.14/1.16 sembrerebbe per il momento rimandato. Sullo sfondo sempre le ambigue vicende politiche americane legate a Trump.
Tensioni geopolitiche in Medio Oriente, elezioni inglesi e BCE, la settimana scorsa non ha certamente peccato per interessanti spunti pur senza muovere granchè i mercati. Lato valutario EurUsd sembra stia cercando di avviare una fase distributiva che potrebbe essere propedeutica ad una fase di inversione di breve periodo. Le divergenze prezzi – oscillatori cominciano ad intravedersi.
Confermato il trend bullish per EurUsd che chiude la settimana sui massimi. La contrazione dei differenziali di tasso di interesse Stati Uniti – Europa conferma anche il riavvicinamento tra i tassi di crescita delle due aree economiche con quella americana in maggiore difficoltà. Questa settimane la BCE si riunirà per decidere sui tassi, la prossima toccherà alla Fed.
EurUsd non è riuscito a progredire rispetto alla settimana precedente e questo è stato causato da un mix di fattori tecnici e di attesa per le decisioni che a giugno prenderanno le due Banche Centrali, Fed e Bce. Il mercato vuole delle conferme prima di decidere quale direzione prendere nel resto dell’estate e l’ipercomprato di EurUsd su scala settimanale potrebbe favorire una pausa nel rialzo.
Politica ed economia si sono mixate in una settimana particolarmente movimentata che ha visto la parola impeachment protagonista in America ed in Brasile. Mentre l’Europa si avvia alla preparazione di una exit strategy dal Quantitative Easing per effetto di una crisi economica ormai alle spalle come detto apertamente da Draghi, EurUsd sembra aver preso decisamente una bella inerzia verso l’alto.
Passato l’evento elettorale francese, il focus andrà nei prossimi giorni sulle manovre di giugno delle banche centrali. Fed e Bce sono attese a decisioni che potrebbero impattare la view di medio periodo su EurUsd;nel frattempo l’analisi tecnica continuerà ad essere lo strumento migliore per fare trading su quei (pochi) pips di potenziale profit che potrà offrire EurUsd ai trader.
La vittoria di Macron in Francia e la certezza che la Fed alzerà i tassi a giugno forniscono ai mercati quella chiarezza che cercavano da qualche settimana. All’orizzonte si stanno ammassando nubi che di nome fanno commodities, ma lo scenario soprattutto in Europa appare più sereno. EurUsd reagisce bene salendo in prossimità di 1.10. La svolta è vicina servono solo delle conferme tecniche.
Si chiude un mese di aprile piuttosto interessante grazie all’evento elettorale francese e al meeting BCE, ma se ne apre un altro altrettanto intrigante visto che avremo il secondo round elettorale in Francia a cui si aggiungerà questa settimana il FOMC. Chiaramente questi due eventi potranno influenzare l’andamento di EurUsd il quale vanta una stagionalità piuttosto sfavorevole nel quinto mese dell’anno.
Il primo pezzo di elezioni francesi è andato, ma sarà il ballottaggio l’evento decisivo che potrebbe cambiare gli equilibri all’interno della UE anche se il mercato sembra ormai dare per certa l’elezione di Macron Presidente. La settimana prevede però anche il meeting BCE, da non trascurare considerando l’elevata sensibilità di EurUsd al differenziale tassi tra Treasury e Bund. Dal punto di vista dell’analisi tecnica intanto si nota una compressione record della volatilità.
L’ennesimo tocco di Trump impedisce ad EurUsd si chiudere sotto dei livelli tecnici rilevanti. Il Presidente impegnato su diversi fronti bellici, non gradisce il Dollaro forte e lo dice apertamente. I mercati ne prendono atto, ma sanno che fino a quando la Fed avrà questo atteggiamento sarà improbabile vedere un rally dell’Euro. Il trading range così prosegue.
Settimana ricca di eventi non tutti economici. L’attacco americano alle basi siriane riaccende le polveri in Medio Oriente, mentre in Europa un nuovo attentato preoccupa la Svezia. Sul fronte economico ha deluso il dato sull’occupazione americana mentre all’interno della BCE lo scontro sul QE si fa più vivace. EurUsd intanto tenta di forzare i supporti.
Formalizzata la Brexit da parte della Gran Bretagna con la richiesta dell’articolo 50, la settimana è vissuta all’insegna di alcune notizie che hanno ridimensionato alcune attese. Le riforme promesse da Trump trovano sempre più difficoltà di applicazione, il rialzo dei tassi in Europa si allontana causa ribasso dell’inflazione. EurUsd ha realizzato una classica trappola per tori che il nostro trade ha saputo interpretare in modo eccellente.
Settimana interlocutoria quella passata, caratterizzata soprattutto da cali nel prezzo del petrolio che hanno ridimensionato le aspettative di inflazione; a fare la sua parte anche il progressivo sgonfiamento del Trump Trade. In Europa intanto comincia ad affacciarsi la possibilità di assistere ad un rialzo dei tassi entro la fine del 2017 e di questo l’Euro ne ha beneficiato arrivando fino a 1.09. E’ ora di tornare short?
La Federal Reserve e le elezioni in Olanda si sono tradotte in due elementi bullish per EurUsd. La Banca Centrale americana si è mostrata più permissiva sul lato inflazione facendo capire che i tassi non saliranno troppo in fretta, mentre le urne hanno allontanato il rischio deriva populista e anti Euro in Olanda. Lato tecnico EurUsd si è spostato sotto le resistenze critiche ed una rottura verso l’alto anticiperebbe un cambio di strategia di medio periodo.
La Bce non è riuscita a stupire i mercati, ma cosa farà la Fed questa settimana? Il market mover è ovviamente il Fomc di mercoledì dal quale ci si attende un rialzo dei tassi, ma c’è curiosita sulla view per i prossimi mesi che verrà espressa da Miss Yellen. Il trading range su EurUsd intanto prosegue con i supporti sotto pressione ma ancora in grado di reggere gli urti dei ribassisti.
La Trump mania non sembra voler staccare la spina e così i mercati tornano a volare dopo una fase di calma piuttosto prolungata. La Fed spinge sulle attese di rialzo dei tassi e così il Dollaro torna pimpante. Questa settimana sarà ricca di dati a cominciare dalla disoccupazione americana e dal meeting della Bce. Proprio questo ultimo evento potrebbe essere il market mover in grado di sbloccare una situazione tecnica da mesi congelata in un noioso trading range.
L’attesa per le elezioni europee di Olanda e Francia sta cominciando ad incidere sui movimenti dei mercati valutari. L’analisi tecnica è molto chiara con la definizione dei livelli di supporto e resistenza che in caso di superamento muteranno lo scenario di trading range tuttora in essere.
Il dato sull’inflazione americana è risultato la settimana scorsa decisamente superiore alle aspettative; questi numeri uniti alle parole del Presidente Fed hanno riacceso la speculazione per un rialzo dei tassi a breve negli Stati Uniti. Dopo un’illusoria fiammata il Dollaro è tornato ad indebolirsi e l’analisi tecnica ci spiega il perché.
Nuova inversione di tendenza su EurUsd con le resistenze di 1.08 capaci di arginare ogni velleità bullish. I dati sull’inflazione americana previsti per questa settimana, le decisioni politiche di Trump e l’attesa per gli eventi politici nell’Eurozona rappresenteranno i fattori principali in grado di rompere gli equilibri attuali.
Il cambio EurUsd continua a muoversi in modo incerto e laterale. Quale sarà il market movers in grado di spostare l’equilibrio sul mercato? Difficile dirlo, ma proviamo a fare qualche ipotesi.
Le dichiarazioni dello staff presidenziale di Trump circa la volontà della Germania di mantenere un Euro debole per avvantaggiare la propria economia a discapito di UE e USA infiammano EurUsd. Quali sono le conseguenze tecniche di queste dichiarazioni sul cambio?
L’attivismo di Donald Trump nella prima settimana da Presidente degli Stati Uniti sembra aver arrestato la debolezza del Dollaro. Il mercato appare incerto e questo viene confermato dall’incapacità da parte di EurUsd di superare livelli di resistenza critici. Nell’articolo seguente cerchiamo di capire i potenziali punti di svolta tecnici.
Donald Trump assume la carica di Presidente degli Stati Uniti e la reazione del Dollaro non si è fatta attendere. I possibili cambiamenti di alcuni importanti accordi commerciali, ma anche un quadro tecnico cambiato, sono alla base della debolezza del Dollaro.
Il cambio più importante e scambiato del pianeta è ormai da diversi anni EurUsd e per questo motivo riteniamo assolutamente indispensabile ogni settimana verificare e analizzare alcuni aspetti grafici (ma non solo questi) del cambio stesso, questo allo scopo di supportare le decisioni di trading.
Lo scopo degli articoli che verranno pubblicati con regolarità all’interno di questa sezione dedicata è quello di aiutare i trader e gli investitori di medio periodo ad avere disponibile un’analisi di Euro Dollaro accurata e periodica, supportata dalla definizione di strategie long/short e da alcuni elementi chiave che possono avallare certe scelte operative.
Ogni articolo di analisi Eur Usd sarà composta da una sezione di commento dei principali eventi finanziari della settimana precedente a cui si andranno a sommare le indicazioni dei principali market movers della settimana entrante. Meeting delle banche centrali, dati macroeconomici, eventi geopolitici ed altro ancora, rappresentano da sempre fonti di volatilità sul mercato forex e dove c’è volatilità ci sono anche maggiori opportunità di profitto. Per questo motivo la prima parte degli articoli commenterà fatti passati e futuri cercando di catturare quelle che sono state (o potrebbero essere) le conseguenze sul cambio EurUsd. Sapere per esempio quando la Federal Reserve si riunirà o quando uscirà il dato sulla disoccupazione americana permette di conoscere le giornate in cui con elevata probabilità i movimenti di mercato si faranno più intensi.
Completata l’informativa sugli eventi finanziari, la seconda parte dell’articolo si basa esclusivamente sull’analisi tecnica di Eur Usd. A seconda delle scansioni temporali più interessanti nel momento della pubblicazione (giornaliero, settimanale o mensile) verranno proposti sempre un paio di grafici ai quali saranno applicati studi analitici. L’indicazione operativa che emergerà dopo ogni articolo rappresenterà la conclusione ideale del rapporto di analisi di Euro Dollaro. I grafici forniranno cercheranno di individuare le maggiori probabilità di direzione del cambio utilizzando i principi di base dell’analisi tecnica; a questo si sommeranno strategie più complesse basate sull’utilizzo combinato di price action ed oscillatori. Non solo quindi una semplice elencazione di supporti e resistenze, ma un ampio spettro di indicazioni di trading generate tramite lo studio di tecniche come quella delle candele giapponesi, dell’analisi ciclica, dei numeri di Fibonacci, ecc…
Essendo questa un’analisi tecnica a periodicità settimanale di EurUsd non potrà essere utilizzata per mettere in campo operazioni intraday, ma solo per eseguire trade di più ampio respiro. Queste indicazioni però non dimenticheranno mai l’importanza del money management e per questo motivo ogni trade è sempre supportato dall’indicazione dei livelli di stop loss e take profit.
Gli articoli di questa sezione nascono con la convinzione che l’utilizzo combinato su Euro Dollaro di analisi tecnica e market movers passati e futuri possano rappresentare il giusto mix per quegli investitori alla costante ricerca di operazioni di trading equilibrate e che non necessitano di una presenza maniacale davanti ai monitor.