Spot EurUsd: 1.1250
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1055, 1.0820, 1.0809) Resistenze (1.1342, 1.1375, 1.1475)
Strategia: Short EurUsd
Stop loss: 1.1342
Take profit: 1.1055
Miss Yellen non ha esitato un attimo nell’infilarsi dentro l’insperata forza dell’Euro creata da Mario Draghi e la Bce. Facendo capire che potremmo essere alla fine di una politica monetaria ultraespansiva (o quanto meno che i tassi più negativi di così non lo potranno diventare) la Bce ha dato la prima spinta all’Euro. Poi è arrivata la Fed “colomba” che ha fatto il resto. Facendo diventare due i rialzi previsti per il 2016 (ad inizio anno erano quattro) la Yellen ha ovviamente deluso le attese di chi aveva fatto carry trade vendendo Euro e comprando Usd. Oltretutto anche la certezza di un rialzo a giugno è stata messa in discussione da parole soft da parte della Fed stessa. Dipende dai dati economici è stato detto, eppure inflazione core e disoccupazione sono già oltre i numeri previsti come critici dalla Banca Centrale americana. Il rischio è quello di un’inflazione che, sotto i colpi ripetuti del rialzo nel prezzo del petrolio, possa infiammarsi; a quel punto correre dietro a prezzi al consumo che potrebbero esplodere per la marea di liquidità presente sul mercato, non sarà facile oltre che pericoloso.
Come era stato sfiorato lo stop loss due settimane fa, il mercato per un soffio non è andato a colpire il livello di take profit che avevamo fissato a 1.1375. Poco male prendiamo comunque un buon profitto su questi livelli e ci rimettiamo short EurUsd con l’obiettivo di tornare in area 1.10. Poco ambizioso, ma questo è quello che passa il mercato di questi tempi. Abbiamo visto bene nella lettura del grafico di settimana scorsa quando interpretammo la temporanea rottura di 1.10 come una trappola per orsi e così è stato. Adesso però l’Euro deve mostrare tutta la sua forza visto che si trova di fronte a livelli di resistenza molto importanti. Il primo grafico ci mostra la sequenza ravvicinata di resistenze che si troverà di fronte il cambio nei prossimi giorni. Superare quei livelli avrebbe riflessi innegabili sull’ampio trading range in essere da settimane.
Grafico 1 – Aggredite le resistenze che delimitano il trading range di EurUsd da settimane.
EurUsd non chiude sopra la banda superiore di Bollinger settimanale dal marzo 2014. Allora cominciò il ribasso del cambio con quell’ultimo sussulto che di fatto coincise con un massimo primario. Stavolta ci troviamo in una fase diversa con EurUsd incapace da settimane di prendere una direzione precisa. Una chiusura settimanale al di sopra della Banda superiore di Bollinger (non avvenuta per pochi pips la settimana scorsa) sarebbe un segnale bullish importante e da non sottovalutare.
Grafico 2 – Dal 2014 non si verificano chiusure di EurUsd al di sopra della banda di Bollinger superiore. Una eventuale rottura verso l’alto sarebbe una significativa novità tecnica.