Spot EurUsd: 1.1020
Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0909, 1.0823, 1.0538) Resistenze (1.1186, 1.1421, 1.1450)
Strategia: Short EurUsd
Stop: 1.1450
Take profit: 1.0823
Se la Brexit ha messo tanta paura senza produrre per il momento effetti così devastanti (debolezza della Sterlina a parte), deve essere il ribasso dei tassi a preoccupare i mercati. Intanto perché non è stato previsto da nessuno e poi perché potrebbe zavorrare ulteriormente i bilanci bancari fino ad arrivare a situazioni di vero e proprio problema esistenziale per alcune istituzioni finanziarie particolarmente fragili. Vedremo cosa penserà di fare la Bce. Certamente un maggior QE amplificherebbe i problemi, mentre una rimodulazione dello stesso potrebbe contribuire a risollevare le quotazioni di un azionario europeo sempre imballato. In America ci troviamo di fronte a nuovi minimi storici sui tassi a lunga scadenza, movimento che rende la curva dei rendimenti sempre più piatta e segno che la Fed non potrà alzare i tassi nel 2016. Salvo clamorose sorprese nei dati di venerdì sulla disoccupazione la Yellen si trova ora a gestire una situazione complicata dopo aver distribuito a destra e a sinistra dichiarazioni pro rialzo dei tassi nel corso di quest’anno. Su EurUsd pesa anche questa incertezza con oscillazioni contenute comprese tra 1.15 e 1.10, ma senza direzionalità. Crediamo che i dati macroeconomici che precederanno il meeting della Fed di luglio saranno fonte di estrema volatilità qualora particolarmente diversi dalle attese.
Dal punto di vista tecnico questo si ripercuote in una situazione molto ambigua. Permane la rottura tecnica di 1.12 che in questa ultima settimana non è stata negata, ma presto potrebbe essere messa in discussione. Come si vede dal grafico, rientrare all’interno del canale rialzista avrebbe il sapore della beffa per chi ha scommesso sulla ripartenza del bear market, ma evidentemente la situazione è molto incerta. Tornare sopra 1.12 negherebbe anche il doppio massimo di giugno con implicazione di nuovo bullish verso 1.15. Fino a quel momento non possiamo però che rimanere short confidando in un nuovo affondo verso area 1.08.
Grafico 1 – per il momento la rottura ribassista è confermata, ma manca poco per annullare il segnale.
L’andamento del Dollar Index conferma come una risalita del Dollaro dovrebbe essere messa in preventivo per le prossime settimane. Raggiunta la perfetta equivalenza in termine di ampiezza tra i due più recenti segmenti ribassisti, superata la trend line ribassista, a questo punto l’allungo verso area 98 appare probabile confermato anche da oscillatori settimanali in posizione intermedia ed un Rsi che sta cercando di anticipare una clamorosa rottura rialzista.
Grafico 2 – l’Rsi settimanale sta anticipando una nuova gamba bullish per il Dollar Index?