spot EurUsd: 1.1330
Scala temporale Settimanale: Supporti (1.1103, 1.1086, 1.0808) Resistenze (1.1495, 1.1532, 1711)
Strategia: Short EurUsd
Stop loss: 1.1532
Take profit: 1.1103
Entriamo in due settimane che saranno decisive per i mercati e per questo motivo riteniamo opportuno un’analisi puntuale sul trend di breve periodo (daily) abbinata ad un’analisi più allargata di medio periodo (weekly) di EurUsd. Come detto entriamo in un periodo decisivo perché le due più importanti banche centrali del mondo, quella americana e quella europea, si riuniranno per decidere sui tassi di interesse. Il mercato sconta con un certo ottimismo la volontà di BCE e FED di mantenere aperti i rubinetti della liquidità se non addirittura aumentare il flusso. In particolare il riferimento è alla sponda BCE con Mario Draghi che giovedì 22 potrebbe annunciare un ampliamento del Quantitative Easing. Le condizioni economiche, soprattutto della Germania, potrebbero anche rendere giustificabile l’ipotesi, ma attenzione che stavolta si arriva a questo meeting con le economie periferiche della zona Euro che mostrano concreti segnali di miglioramento. Altro problema evidente che rischia di peggiorare è la deflazione, ma anche in questo caso il rischio è quello di scatenare una reazione a catena. Aumentare infatti la portata del QE produrrebbe l’effetto di indebolire EurUsd, scenario non gradito agli americani che a loro volta potrebbero reagire rimandando a data da destinarsi il rialzo dei tassi, spingendo così il cambio verso 1,20 e di fatto annullando ogni effetto prodotto dalla BCE. Assisteremo, almeno crediamo, a messaggi ancora ambigui come ambiguo è il quadro tecnico di EurUsd.
I grafici daily hanno mostrato la formalizzazione di una figura ribassista di bullish engulfing pattern mercoledì e giovedì scorso con un doppio massimo a 1,1495 che ci porterebbe diretti a 1.1250 qualora 1.1360 fosse abbattuto definitivamente. In questo caso abbiamo perciò assistito all’ennesima risposta del mercato a ridosso delle resistenze di area 1.15, risposta oltretutto arrivata in un momento in cui diversi oscillatori sono ritornati a battere la terra dell’ipercomprato. Da questo lato quindi sappiamo con certezza che uno sfondamento definitivo di 1.15 sarebbe stavolta fatale al Dollaro ma nello stesso tempo crediamo più probabile un rientro verso 1.1150/1.12.
(Grafico 1 – Formalizzata sui grafici daily figura di inversione ribassista bullish engulfing pattern)
Poi ci sono i grafici settimanali. Qui l’illusione di una rottura rialzista della neck line del potenziale testa e spalla in formazione da gennaio è durata solo qualche giorno. Come si vede dal secondo grafico settimanale la neck line che passa attorno a 1.1450 è stata prima violata e poi rimessa in discussione con il ritorno del cambio EurUsd al di sotto della linea di resistenza. Quello che fa più pensare è come questo movimento si è sviluppato. Secondo la tecnica delle Ichimoku cloud abbiamo infatti assistito alla formazione di una gravestone doji, pattern di prezzo che gli amanti delle candele giapponesi chiamano anche “pietra tombale” del rialzo. Interessante notare l’effetto su EurUsd che la stessa figura di gravestone doji produsse nel mese di febbraio. Nelle 5 settimane successive assistemmo a 4 settimane di cali che portarono il cambio al minimo di 1.05. Evidente quindi la portata tecnica dell’evento, così come è chiaro che uno sfondamento definitivo di 1.15 accenderà stavolta definitivamente la luce verde del rialzo di EurUsd verso 1.20.
(Grafico 2 – Gravestone doji sui grafici settimanali segnala pressioni ribassiste su EurUsd)