La Reazione del Dollaro

Spot EurUsd: 1.1025

Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0967, 1.0809, 1.0777) Resistenze (1.1375, 1.1459, 1,1495)

Strategia: Short EurUsd

Stop loss: 1.1150

Take profit: 1.0809

L’inflazione Americana sta Salendo

Un’inflazione core al di sopra delle aspettative e soprattutto al di sopra del 2% rimescola nuovamente le carte sui tassi di interesse americani. La Fed e la Yellen non possono temporeggiare troppo con i prezzi al consumo che potrebbero subire un’accelerazione improvvisa qualora i prezzi delle commodity e del petrolio in particolare dovessero ricominciare a salire (e le ultime sedute del WTI sembrano indicare una fase di maggior distensione sulle quotazioni). Le probabilità di rialzo a giugno rimangono basse, ma è ovvio che se il tenore dei dati macro dovesse essere migliore del previsto nei prossimi mesi l’ipotesi di rialzo si potrebbe fare più consistente. Questo alimenterebbe ulteriormente quella divergenza di politica monetaria con una BCE ormai nell’angolo e costretta dal mercato ad adottare atteggiamenti ultraespansivi. La debolezza dell’Euro verso tutte le valute (fatta eccezione per la Sterlina) evidenzia un netto posizionamento del mercato verso l’ipotesi di un ribasso aggressivo dei tassi sui depositi magari combinato ad un allargamento del piano di acquisto titoli (QE). Marzo sarà quindi un mese decisivo con anche la Bank of Japan che potrebbe mettere in campo armi importanti dal punto di vista dell’espansione ulteriore di liquidità.

Per l’Euro il Tempo Stringe

Osservando il primo grafico di EurUsd abbinato al tasso di variazione annuo notiamo come il percorso di normalizzazione dagli eccessi di ribasso 2014-2015 è sulla buona strada per un completamento. Ancora non possiamo dire che ci siamo, ma di certo per la moneta unica europea questa finestra di possibile rimbalzo non è stata sfruttata per ora granché bene. L’ipotesi di vedere 1.15/1.20 nel corso del 2016 rimane, ma obiettivamente più passa il tempo e più sarà la parte bassa di questo range quella che al massimo potrà essere interessata nel corso del 2016.

2015-02-22 eurusd roc

Grafico 1 – prosegue il processo di normalizzazione di EurUsd con il tasso di variazione a 1 anno ormai pari a zero.

Che EurUsd a questo punto non possa avere grandi ambizioni lo notiamo anche dal secondo grafico, quello settimanale basato sulle Bande di Bollinger. Dal momento dello stop nella caduta nel cambio da fine 2015 si nota un chiaro appiattimento delle due bande, con quella superiore che in tante occasioni ha arginato ogni velleità bullish dell’Euro. Non è improbabile assistere ad uno spostamento nella parte bassa di questo range anche se vediamo più probabile questo scenario nella seconda parte dell’anno. Difficile perciò aprire trade tattici in questo momento. Si potrà andare lunghi sul supporto di area 1.10, ma rimane ancora la sensazione che fino al 10 marzo, data del meeting Bce, il mercato metterà sotto pressione l’Euro. Tanto vale a questo punto azzardare uno short con target 1.0809 fissando comunque uno stop loss molto stretto.

2015-02-22 eurusd banda bollinger

Grafico 2 – fallito per l’ennesima volta il tentativo di EurUsd di sfondare verso l’alto la barriera di resistenza geenrata dalla parete superiore della Banda di Bollinger.