Spot EurUsd: 1.1370
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1133, 1.1103, 1,1086) Resistenze (1.1392, 1.1459, 1470)
Strategia: Short EurUsd
Stop loss: 1.1470
Take profit: 1.1100
Ci pensa ancora una volta la Fed a rimescolare le carte sul fronte valutario con la pubblicazione dei verbali del precedente meeting di settembre. Un nulla di fatto motivato dalla necessità di verificare le reali condizioni dell’economia mondiale, ma anche da aspettative di inflazione troppo basse e dollaro troppo forte; tutti elemento che non permettono al momento di decidere con serenità per un rialzo dei tassi. La realtà è che la Fed si è cacciata nei guai non alzando il costo del denaro questa primavera ed ora sta continuando a cercare motivazioni per una mossa che appare ormai in ritardo. Il cambio e l’allargamento degli spread creditizi hanno già ristretto le condizioni monetarie americane con il rallentamento economico degli emergenti che sta facendo il resto.
Proprio i numerosi richiami al cambio hanno spinto il mercato a vendere dollari ed ora questa condizione rischia di spostare la palla nel campo della BCE. Draghi nel meeting del 22 ottobre dovrà infatti non deludere mercati sempre più ingolositi da un ampliamento del QE. Le dichiarazioni del Presidente BCE all’ultimo G20 vanno sembrano assecondare il mercato. L’Euro che ha smesso di scendere, il rallentamento marcato della locomotiva economica tedesca, la deflazione che torna a mostrare i muscoli; le condizioni ci sarebbero tutte per ampliare il campo d’azione della politica monetaria europea. Anche gli altri mercati finanziari sembrano essere convinti del fatto che le banche centrali non faranno mancare il loro supporto. Valute emergenti e commodity in ripresa confermano una situazione di maggiore tranquillità, quiete prima della tempesta?
Il cambio EurUsd, dopo i verbali della Fed, ha mostrato un atteggiamento completamento diverso rispetto alle settimane precedenti. Come si vede dal grafico il cambio ha svoltato decisamente verso l’alto rompendo la trend line ribassista che univa i massimi di agosto e settembre. La situazione rimane comunque ambigua visto che la salita si è fermata proprio sotto la media mobile a 200 giorni di 1.1390 di fatto non rientrando all’interno del canale rialzista partito ad agosto.
Grafico 1 – EurUsd torna a premere contro la media mobile a 200 giorni.
Prima però di proclamare con un certo grado di sicurezza l’avvio del bull market di EurUsd c’è una barriera di resistenza molto forte da superare. La zona compresa tra 1.1450 e 1.15 in diverse occasioni ha sempre respinto i tentativi di inversione di tendenza da parte dell’Euro ed evidentemente non è da sottovalutare. Salire sopra questi livelli proietterebbe il cambio verso area 1.20 favorendo anche tutto il mondo delle materie prime, oro e petrolio in primis.
Grafico 2 – Uno strappo sopra 1.1450/1.1500 sposterebbe l’obiettivo rialzista in area 1.20.