Spot EurUsd: 1.0680
Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0577, 1.0452, 1.0340) Resistenze (1.0790, 1.0850, 1.0900)
Strategia: Long a 1.0670
Stop: 1.0560
Take profit: 1.0850
* La strategia rimane invariata rispetto alla settimana scorsa, ma abbassiamo il potenziale livello di take profit a 1.0850.
Dalle primissime giornate di Trump Presidente degli Stati Uniti abbiamo capito che non ci annoieremo. La forza (e vedremo se anche debolezza) di Trump è proprio quella di tenere viva l’attenzione su certi argomenti, lavorando in modo meno dirompente su altri. Soddisfare gli appetiti elettorali con proposte dai risvolti economici piuttosto dubbi (vedi costruzione del muro con il Messico) per non permettere all’elettore di ragionare sul fatto che, proprio questa polemica, sta rendendo più conveniente importare dal Messico aumentando così i margini di utile di Amazon e Wal Mart, tanto per citare due nomi. Wall Street festeggia sì per le prospettive di nuova spesa pubblica (tutte da verificare), ma anche e soprattutto perché la svalutazione del Peso e del Renminbi stanno alimentando gli utili di tutta la catena produttiva americana.
Per quello che riguarda i tassi di interesse il mercato al momento mostra uno stop nella risalita, soprattutto sulla parte lunga della curva. I rendimenti a 10 anni americani si sono stabilizzati attorno al 2.50% mentre per i tassi ufficiali è atteso entro giugno almeno un rialzo con il 75% di probabilità scontata dal mercato. Il mercato potrebbe però essere andato troppo avanti e questo porrebbe qualche dubbio circa la possibilità del Dollaro nel breve di andare all’attacco della parità contro Euro. Oltretutto in Europa si respira aria di tapering con la Germania sempre più nervosa circa la politica monetaria di Draghi. L’inflazione in rialzo con la crescita economica che sta riaccelerando renderebbero opportune manovre di rimozione degli stimoli e questo alimenterebbe un rialzo dell’Euro nell’immediato.
Dal punto di vista tecnico le Bande di Bollinger mostrano come l’inclinazione del trend è cambiata, con la media a 20 giorni che intermezza le Bande che dovrebbe fare da sostegno per i rialzisti. Come già detto la settimana scorsa la barriera di 1.08/1.085 rappresenta però uno scoglio difficile da superare al primo colpo ed è quindi possibile un consolidamento prima di un nuovo tentativo di attacco. Sotto 1.06 lo scenario potrebbe nuovamente riproporre una noiosa lateralità di EurUsd verso 1.04.
Grafico 1 – la Bande di Bollinger confermano il trend rialzista di breve periodo.
Pausa di riflessione confermata anche dall’oscillatore stocastico giornaliero che torna nella tipica posizione di ipercomprato e che in passato ha quanto meno favorito uno stop nel rialzo dell’Euro se non addirittura una correzione. Questa situazione di stallo, combinata all’importanza delle resistenze tecniche raggiunte, ci porta a confermare lo stop loss, abbassando però il potenziale punto di take profit a 1.0850 proprio alla luce della recente evoluzione degli oscillatori.
Grafico 2 – l’oscillatore stocastico conferma la presenza di ipercomprato di breve periodo.