Spot EurUsd: 1.0810
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1,0456,1.0215, 0.9900) Resistenze (1.1065, 1.1210, 1670)
Strategia: Mantenere Short EurUsd con chiusura trade sopra 1.1065
Stop loss: 1.1065
Take profit:1.0456
La potremmo chiamare una salutare correzione quel movimento di EurUsd di quasi 500 pips concretizzatosi dopo la chiusura del meeting della Federal Reserve di mercoledì scorso. Pulizia da un eccesso di sentiment negativo ben sintetizzato dal grafico 1 che ci mostra l’esposizione net short di Euro raggiunta dai non commercials (sostanzialmente gli hedge fund).
Grafico 1 – L’esposizione Net Short di Euro dei non commercials sul mercato dei futures ha raggiunto i livelli record del 2012.
L’istrogramma rosso mostra la differenza tra posizioni lunghe e posizioni corte aperte dai non commercials sul mercato dei futures di Chicago, un estremo di “corto” simile a quello visto nel 2012 all’apice della crisi dei debiti sovrani. Naturale quindi che, come un elastico teso in maniera esagerata, è bastata un’indecisione della FED sulle tempistiche di rialzo dei tassi a scatenare un movimento che però ha trovato a 1.1050 la prima barriera chiave con cui dovremo fare i conti nelle prossime settimane prima di chiamare un’inversione di tendenza nel trend di breve. L’aspetto grafico lo riprendiamo dopo, ma certamente questo movimento ha evidenziato la volontà della FED di porre un freno temporaneo all’apprezzamento del biglietto verde, una forza che rischia di rovinare il programma di rimozione graduale degli stimoli monetari per effetto della deflazione importata generata da una moneta forte.
L’analisi tecnica si rivela molto efficace nell’individuare quali sono le soglie tecniche sulle quali lavorare. Spazzati via gli stop loss posizionati sopra a 1.10 (il nostro era stato volutamente posto 65 pips sopra 1.10), il mercato ha ritracciato fino a 1.06, ma la ferita rimane aperta ed ora non è escluso assistere ad un nuovo assalto. Il grafico presentato nel precedente articolo basato sulle Ichimoku cloud settimanali ci aveva già comunicato quale era la resistenza dinamica da non superare, ma anche il messaggio che ci giunge dalle Bande di Bollinger è analogo. Come si vede dal grafico 2 l’area di 1.10 è un passaggio cruciale. Se ricordate la parte alta di 1.10 rappresentò anche il minimo post meeting BCE in cui Draghi annunciò il QE europeo e per questo motivo è abbastanza logico attendersi una certa reattività del mercato attorno a questi livelli. Altrettanto evidenti anche in questo caso come una rottura delle resistenze sposterebbe il cambio verso la upper band attualmente posizionata a 1.15 e che da maggio 2014 rappresenta un baluardo insuperabile per la valuta europea.
Grafico 2 – Le Bande di Bollinger stanno eseguendo un eccellente lavoro di resistenza da maggio 2014.