Draghi vs Yellen

Spot EurUsd: 1.1390

Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1140, 1.1055, 1.0820,) Resistenze (1.1466, 1.1495, 1,1711)

Strategia: Short EurUsd

Stop loss: 1.1505

Take profit: 1.1140

Se la Fed fa la Colomba…

Indubbiamente Mario Draghi non sarà molto felice di vedere quali effetti ha scatenato il 10 marzo scorso la sua decisione di tagliare i tassi ampliando la portata del QE. Euro in netta salita e borse in caduta libera è un risultato che di fatto vanifica ogni sforzo di espansione monetaria importando invece nuova deflazione che ora rischia di essere amplificata dalla discesa nel prezzo del petrolio che sembra essere ricominciata. La colomba Yellen ci ha messo del suo nello stravolgere lo scenario che la Bce aveva preparato con cura e lo ha fatto in modo abbastanza sfacciato. I mercati hanno colto la palla al balzo e si sono liberati dei dollari in portafoglio spingendo il cambio verso la solita fascia di resistenza compresa tra 1.14 e 1.15. La sensazione è che siamo ad uno snodo critico ma di questo parleremo dopo nella sezione dedicata all’analisi tecnica. E’ invece evidente come le aspettative di rialzo nei tassi americani sono state ulteriormente spostate avanti e questo rende meno appetibile il biglietto verde. Il rischio è che il mercato trovi adesso campo aperto fino al prossimo meeting Bce del 21 aprile spingendo ancora sull’acceleratore e mettendo così alle corde le borse europee. I dati macro americani confermano però che la recessione è ancora lontana. Rimane sopra le 200 mila unità il tasso di incremento mensile dell’occcupazione e l’Ism manifatturiero è risalito sopra quota 50. Quindi che sta aspettando la Yellen?

Prossimi alla Rottura Rialzista?

Come avevamo sottolineato la settimana scorsa il rischio di una violenta inversione di tendenza c’era tutto ed il nostro stop loss ha limitato fortunatamente le perdite. Ora la situazione diventa semplice e complicata nello stesso momento. Semplice perché chi vuole giocare sul trading range non deve fare altro che andare short adesso fissando uno stop loss sopra 1.1495. In questo scenario ci sono le numerose resistenze statiche offerte dai massimi del 2015 che teoricamente dovrebbero proteggere coloro che andranno corti di EurUsd. Come si vede chiaramente dal primo grafico è dal 16 gennaio 2015 che non si vede una chiusura settimanale sopra 1.15 e questo nonostante le tante escursioni intra week.

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Grafico 1 – Da gennaio 2015 EurUsd non chiude la settimana sopra 1.15.

La situazione però rischia di complicarsi terribilmente se invece queste soglie tecniche dovessero cedere. Gli stop loss che verrebbero applicati al superamento delle resistenze amplificherebbero un movimento che proietterebbe in area 1.18/1.20 il cambio. Questa probabilità appare ancora minore ed a dimostrazione di ciò il secondo grafico può essere di aiuto. Come si vede l’oscillatore Relative Momentum Index ha raggiunto un livello di ipercomprato che nel recente passato ha sempre favorito la formazione di un top primario. Vedremo se sarà cosi anche stavolta.

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Grafico 2 – Il Relative Mometum Index suggerisce che un top primario è in vista.