Spot EurUsd: 1.0680
Scala temporale Settimanale: Supporti (1.0521, 1.0460, 0.991) Resistenze (1.0808, 1.1095, 1.1385)
Strategia: Short EurUsd
Stop loss: 1.0900
Take profit: 1.0521
Se i prossimi dati macro americani risulteranno estremamente positivi c’è il concreto rischio che il mercato cominci a scommettere su una Fed più aggressiva nel 2016 dando ormai per scontato che a dicembre un rialzo di 25 punti base ci sarà. Continuiamo ad essere perplessi circa i dati di inflazione (e l’andamento dei prezzi alla produzione della settimana scorsa confermano come da questo lato ancora non ci siamo), ma è ovvio che la Yellen ha scoperto talmente tanto le carte che una sorpresa intesa come non rialzo dei tassi sarebbe devastante per il biglietto verde, almeno nel breve periodo. Chi piuttosto potrebbe deludere i mercati è Mario Draghi con le attese degli analisti che appaiono eccessivamente orientate ad un QE aggressivo da parte della BCE. In realtà il cambio ha già fatto buona parte del lavoro “sporco” scendendo da 1.13 a 1.07 dall’ultimo meeting della Banca Centrale Europea. Questo movimento equivale ad un mossa espansiva di carattere monetario e per questo la BCE potrebbe limitarsi ad allungare i termini del QE senza incrementare la portata; tra le motivazioni che ci fanno pensare ad un Draghi meno aggressivo anche la necessità di far scendere l’Euro in modo ordinato mantenendo delle cartucce pronte per essere sparate nel corso del 2016 qualora crescita ed inflazione dovessero mostrare segni di cedimento.
La nostra entrata short su EurUsd rimane in una specie di posizione intermedia che ovviamente lascia molto indecisione circa la direzione futura. Restiamo quindi short con target i minimi del 2015, ma obiettivamente restare appesi ai livelli attuali non ci soddisfa granchè e quindi abbassiamo lo stop sui massimi del 5 e 6 novembre a 1.09. Preferiamo ridurre il rischio visto che la situazione appare incerta ed un sintomo di questa incertezza viene dal confronto con l’andamento delle commodity. Il grafico 1 mostra infatti come a fronte di un indice Bloomberg Commodity Index ampiamente sotto i minimi dell’anno, EurUsd appare in ritardo. Una divergenza che segnala quindi un’anomalia. Commodity scese troppo o Dollaro ancora con il freno a mano tirato? Questo lo scopriremo nei prossimi mesi ma questa situazione è da monitorare.
Grafico 1 – Mentre le commodity sono ampiamente sotto i minimi del 2015 per EurUsd questo ancora non è successo.
Riproponiamo il grafico di lungo periodo di EurUsd che sembra però mostrare come la direzione dell’Euro potrebbe essere segnata. Rotte al ribasso le fan line di Fibonacci, la teoria ci dice che EurUsd a questo punto dovrebbe scendere direttamente verso i supporti indicati nel grafico 2. Area 1.02 e poi 0.99 rappresentano da questo punto di vista i livelli più probabili qualora 1.05 (minimo del 2015) dovesse essere perforato al ribasso.
Grafico 2 –Area 1.02 e 0.99 sembrerebbero essere gli obiettivi più probabili per i prossimi mesi.