Il Covid torna ad aleggiare sui mercati e le banche centrali a loro volta si mostrano più prudenti sulle future mosse di politica monetaria. Il dollaro rimane comunque sostenuto dagli acquisti grazie ad un differenziale di tasso importante e ad eventi tecnici molto interessanti che potrebbero sostenere ancora il bull market del biglietto verde ancora per mesi.
Passate poche ore dalla conferma Powell ribalta a sorpresa il tavolo della politica monetaria americana. L’inflazione non è temporanea, il tapering deve accelerare e i tassi probabilmente saliranno nella prima parte del 2022. Mercati che hanno preso male la notizia scossi anche dalla variante Omicron. EurUsd ha tentato di forzare area 1.12 senza successo.
EurUsd tocca un nuovo minimo prima di rimbalzare violentemente in quello che si può definire un vero e proprio Black Friday per i mercati finanziari. Una quarta ondata pandemica sta colpendo i paesi del centro Europa, ma ora preoccupa di più la variante sudafricana. Intanto la politica monetaria europea rimarrà accomodante ancora a lungo come specificato da Lagarde di recente. In America invece il riconfermato Powell è atteso al varco dell’ultimo FOMC dell’anno.
La BCE offre la sponda al mercato per affossare l’euro. Scendendo sotto 1.13 la valuta unica europea ha mostrato tutte le sue debolezze amplificate da una quarta ondata di Covid in corso nel Vecchio Continente e da una banca centrale che si è mostrata ancora più colomba di quello che ci si aspettava. La forza del dollaro non sembra in questo momento trovare grandi ostacoli.
Il dollaro non si ferma grazie alle indicazioni sempre più hawkins da parte di alcuni esponenti della FED. Nemmeno l’inflazione però arresta la sua marcia e questo spinge il mercato a speculare su un rialzo del costo del denaro in America più ravvicinato a livello temporale. Discorsi analoghi che si affrontano in una Germania alle prese con il ricambio politico dopo l’era Merkel. Prossima fermata di EurUsd prevista in area 1.12.
La FED offre un nuovo assist al dollaro con la BCE che sta a guardare. Seppur con toni ancora dovish Powell ha ufficializzato la partenza del tapering, ma per un rialzo dei tassi ci sarà da aspettare. Festeggiano borse e bond anche grazie ad un mercato del lavoro particolarmente tonico a ottobre. Soffre l’euro, preda delle indecisioni di una BCE che teme un allargamento degli spread tra periferici e core.
Poche novità sotto il sole della BCE con un nulla di fatto nel meeting che anticipa il FOMC. Se Lagarde si mostra ottimista su un rientro dell’inflazione, Powell molto probabilmente sarà costretto a muoversi fin da subito sul tapering cominciando anche ad illustrare un percorso di rialzo dei tassi. EurUsd intanto si mantiene sopra i supporti chiave confermando la necessità del mercato di digerire la forza del biglietto verde.
Ormai il mercato è concentrato sul FOMC. Prima ci sarà il meeting BCE ma le attese sono tutte per come Powell saprà gestire una fase di inflazione che ripiega solo timidamente e tassi sostanzialmente ancora inchiodati a zero. L’annuncio dell’avvio del tapering non soddisferà un mercato che già sconta nei prezzi un rialzo dei tassi nella seconda parte del 2022. Intanto EurUsd prende un po’ di fiato dopo la corsa delle settimane scorse.
Si stanno avvicinando due eventi cloud di questo autunno. Il meeting di politica monetaria della BCE anticipa di pochi giorni quello di inizio novembre della FED. I banchieri centrali dovranno prendere atto di un’inflazione che non appare affatto temporanea come nelle previsioni. Il mercato intanto si posiziona già sul dollaro confidando in un rialzo dei tassi già nel 2022.
Nonostante dati sull’occupazione americana non esaltante il dollaro si conferma sotto 1.16 ne rapporto con l’euro. Un buon segnale che conferma come il differenziale tassi in questo momento sta guidando gli investitori. I maggiori rendimenti presenti e probabilmente futuro spingono i trader ad incrementare le posizioni lunghe sul biglietto verde. Intanto rimane da risolvere la questione del debt ceiling e del piano infrastrutture di Biden.