EurUsd outlook settimanale del 11 Aprile 2023: La grande divergenza tra mercato e banche centrali

  • La FED vuole dimostrare la sua indipendenza dai giudizi del mercato che però, di fronte ad un evidente rallentamento economico, chiama a gran voce un taglio nel costo del denaro entro fine anno.
  • L’economia nell’area euro non sta subendo un rallentamento così evidente come in America grazie al costante ribasso nei prezzi dell’energia. Si riduce il differenziale tassi e l’euro ne approfitta
  • EurUsd riprova l’attacco alle resistenze di 1,10. In caso di successo si aprirebbero spazi tecnici importanti di risalita della moneta unica europea.

America rallenta ma l’Europa meno

Le divergenze tra ciò che esprime il mercato e ciò che dice la FED si fanno sempre più ampie. Diversi esponenti del FOMC continuano a sostenere che i tassi reali, quindi i Fed Funds al netto dell’inflazione, devono rimanere positivi ancora a lungo per stroncare la crescita dei prezzi al consumo. Il mercato invece la pensa in un altro modo. Nel meeting del 3 maggio è misurata i appena il 50% la probabilità di assistere ad un rialzo dei tassi mentre 2 o 3 sono i tagli previsti entro fine anno. Anche qui contro le indicazioni espresse da Powell. Il Presidente della FED ha sottolineato che non ci saranno riduzioni nel costo del denaro nel 2023.
Intanto la curva dei tassi americani nel suo differenziale di rendimento tra scadenze a 30 anni e 3 mesi torna positiva; un segnale che in passato ha fatto scattare il conto alla rovescia verso una recessione economica e che costringerebbe la banca centrale a correre ai ripari.
Alcuni indicatori come il PMI manifatturiero confermano. La discesa a 46.3 del dato di marzo non solo ha fornito un’indicazione di contrazione (sotto i 50 punti), ma ha rappresentato il punto più basso da maggio 2020.
Dati PMI pubblicati anche in Europa con un quadro più misto che è stato ben assecondato dall’Euro. I PMI composite sono scesi, ma rimanendo ampiamente sopra la soglia dei 50 punti. Il dato peggiore è risultato quello francese dove il rallentamento è probabilmente influenzato dall’ondata di proteste che sta attraversando il paese dopo la riforma del sistema pensionistico voluta da Macron.
EurUsd che intanto si avvicina nuovamente alle resistenze che contano e che potrebbero dare un nuovo volto al futuro del cambio più importante del pianeta.

Nuovo attacco a 1,10

Il cambio EurUsd ci riprova sull’onda del corposo ribasso subito dai tassi americani a 2 e 10 anni.
L’euro ne ha approfittato per riavvicinare la soglia tecnica fondamentale di 1,10. Come a inizio febbraio per ora l’assalto sembra essere stato respinto e già qualche analista tecnico intravede una figura in formazione di doppio massimo con doppio minimo interno. Figura potente e favorevole al dollaro che prenderebbe però corpo solo al superamento verso il basso di 1,05. A quel punto la parità sarebbe l’ovvio target del ribasso.

EurUsd (grafico daily) – ancora sotto pressione le resistenze che contano

L’ADX è un indicatore che esprime la forza di un trend. Come si può notare dal grafico da inizio anno una tendenza ben definita è assente su EurUsd con una lateralità che sta prendendo corpo tra 1,1 e 1,05. Il sostegno della media mobile a 200 giorni fa pensare ad uno scenario costruttivo a favore dei rialzisti e un ADX capace di ritornare sopra a 30 confermerebbe questa view.

EurUsd (grafico daily) – un nuovo trend sta prendendo forma?

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