Boom di utili per TMSC, ma scende la pressione sui chip

La settimana appena conclusa non è stata semplice per uno dei temi collegati agli investimenti più caldi degli ultimi mesi. Le azioni legate al mondo dei semiconduttori hanno vissuto, sia sull’indice americano Sox che sulla borsa asiatica forse più correlata, la coreana Kospi, una settimana consecutiva di ribassi nelle quotazioni rendendo questo settore uno dei peggiori dal punto di vista delle performance.

Una probabile presa di profitto da parte degli investitori, ma anche consapevolezza del mercato che forse lo “shortage” di semiconduttori sul mercato è prossimo all’esaurimento. Non una buona notizia per le società del settore, ma una buona notizia per l’economia in generale che vedrebbe raffreddare la febbre da inflazione.

Intanto Taiwan Semiconductor (TMSC), il più grande produttore di chip al mondo nonché fornitore di prima linea per i prodotti Apple, ha comunicato al mercato che i suoi profitti sono saliti del 11% nel secondo trimestre 2021. In ascesa del 28% anche i ricavi.

La domanda di chip per pc, smartphone e server durante la pandemia era giustificata dallo smart working salito a livelli stellari per i vari lockdown. Poi, con le riaperture, la richiesta si è spostata soprattutto su beni di consumo come le automobili. Dopo mesi di stop alle vendite, i produttori hanno inviato sul mercato ordini senza precedenti al quale l’offerta dei mesi precedenti non era stata in grado di rispondere adeguatamente.

Lo spostamento della domanda dei consumatori verso i veicoli usati ha parzialmente attenuato un fenomeno che adesso sta tornando alla normalità. Sarà molto interessante nelle prossime settimane verificare le indicazioni sul terzo trimestre che arriveranno da società impegnate nella produzione o distribuzione di chip come Intel, Nvidia o Infineon.
Il rialzo dei prezzi, come accade sempre, ha riattivato dal lato della domanda catene produttive inefficienti. Con 750 società impegnate a livello globale, in questo momento è possibile che la crisi dei chip sia prossima alla fine dando una mano alle banche centrali che, con un po’ di apprensione, stanno cercando disperatamente segnali di raffreddamento nei prezzi al consumo.

Andando alle quotazioni dell’indice Sox Semiconductor la recente correzione ha riportato i prezzi al livello di febbraio. Un segnale del consolidamento in atto e probabilmente una conferma di come la situazione lentamente sta ritornando alla normalità. Nelle prossime settimane un ritorno verso la media mobile di lungo periodo potrebbe riportare interesse verso un settore che da marzo 2020 ha offerto agli investitori una performance stellare del 125%.

Sox Index (grafico daily)

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