EurUsd outlook settimanale del 7 Ottobre 2024 – La guerra spinge il dollaro

  • La guerra mediorientale ha rimesso il dollaro al centro delle attenzioni di mercati in cerca di protezione. Intanto il rallentamento economico americano potrebbe già essersi interrotto con i dati arrivati dal mercato del lavoro che ora mettono in discussione anche il taglio dei tassi FED.
  • L’inflazione scende sotto al 2% in Europa e la BCE è attesa ad una nuova manovra sui tassi ancora più incisiva considerando il rallentamento economico in atto. Il rischio è quello di una ripartenza dell’inflazione a causa delle tensioni geopolitiche.
  • EurUsd non riesce ad abbattere le resistenze di area 1,12 e ora insidia 1,10. Un potenziale doppio massimo è in formazione.

L’inflazione scende, la BCE taglierà ancora

Mercati in tensione sull’onda delle tensioni belliche medio orientali. L’attacco di Israele al Libano e la risposta dell’Iran sul territorio israeliano rischiano di allargare il conflitto; questo naturalmente preoccupa mercati confortati però dalle decisioni cinesi di combattere la stagnazione che accompagna l’economia con manovre incisive di politica monetaria e fiscale.
Inevitabile la risalita del prezzo del petrolio sopra i 70$ al barile e il rafforzamento del dollaro che si allontana dalle resistenze critiche sul cambio EurUsd.
La prima settimana del mese si rivela sempre cruciale per quello che riguarda i dati macro americani visto che vengono rilasciati i numeri relativi allo stato dell’occupazione.
Numeri che hanno dimostrato che l’economia americana non sta assolutamente atterrando, anzi. Con la creazione di 254 mila posti di lavoro, un calo della disoccupazione al 4.1% e un incremento annuo dei salari del 4%, viene messa in discussione tutta la tesi di una FED aggressiva al ribasso sui tassi.
Evento importante questo dei dati sulla disoccupazione in vista del FOMC del 7 novembre nel quale un altro taglio del costo del denaro dovrebbe prendere corpo, seppur Powell abbia allertato che sarà necessario attendere proprio l’evoluzione dei dati.
L’ISM manifatturiero in contrapposizione al dato sulle nuove buste paga ha invece confermato un rallentamento congiunturale scendendo sotto quota 50 seppur con letture miste nelle sottocomponenti. Sotto 50 punti la componente prezzi, in caduta quella occupazione ma in salita la componente relativa ai nuovi ordini.
In Europa intanto l’inflazione continua a rallentare scendendo anche sotto quota 2%. I dati preliminari di settembre hanno mostrato un raffreddamento a 1.8% su base annua, in discesa rispetto al 2.2% di agosto. Il dato core arretra invece al 2.7%. Siamo ai livelli più bassi da giugno 2021 con paesi come l’Italia addirittura con tassi di crescita dei prezzi a zero virgola. Questo sembra indicare una probabilità sempre più elevata di riduzione nel costo del denaro di 50 punti base nel prossimo appuntamento di politica monetaria della BCE.

Bye bye resistenze

Dopo la nomina a primo ministro di Barnier, la Francia cerca di definire il quadro fiscale per i prossimi anni. Situazione complessa che vedrà inevitabilmente degli aumenti fiscali a carico di cittadini e imprese. Il rapporto deficit Pil negativo per oltre il 6% deve rientrare al 3% nei prossimi 2 anni, secondo le intenzioni di Barnier.
Lo spread tra titoli francesi e tedeschi nel frattempo si mantiene sui massimi degli ultimi mesi offrendo in pasto ai mercati una divergenza con EurUsd interessante. O gli Oat al momento sono convenienti, oppure l’euro deve perdere decisamente più terreno rispetto a dove si trova ora. Situazione da seguire e monitorare con attenzione.

EurUsd scala invertita linea nera vs spread Francia Germania linea rossa (grafico weekly) – divergenze importanti tra cambio e spread Francia Germania.

Non ci sono grandi dubbi sulla valenza strategia delle resistenze di area 1,12 per EurUsd. Tra agosto e settembre per ben due volte l’euro ha tentato di sfondare verso l’alto un livello critico che nemmeno il taglio da 50 punti base della FED ha scalfito.
Ma altrettanto decisivi diventano a questo punto i supporti di area 1,10. Qui troviamo il pivot di un potenziale doppio massimo ma anche il passaggio della up trend line che guida il rally dell’euro da luglio. La chiusura di venerdì ne mette in discussione la tenuta.
Abbattere 1,10 come è stato tentato venerdì dopo il dato sulla disoccupazione, formalizzerebbe di fatto un doppio massimo che proietterebbe il cambio in zona 1,08 rimettendo in pista quel trading range di lungo corso che sembrava ormai alle spalle.

EurUsd (grafico daily) – abbattuto definitivamente 1,10?

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