EurUsd outlook settimanale del 29 Maggio 2023 – Con il fiato sospeso

  • I tassi di interesse e l’inflazione passano in secondo piano in attesa di capire cosa deciderà il Congresso americano sulla questione del tetto sul debito. Il rischio default è remoto, ma il mercato comincia a essere preoccupato dopo le parole di Janet Yellen che ha dichiarato che i soldi in cassa a breve saranno esauriti.
  • Segnali di rallentamento economico che proseguono in Eurolandia cominciando a mettere un po’ di pressione su una BCE che ora deve anche fare i conti con un rafforzamento del dollaro che alimenta spinte inflazionistiche
  • EurUsd preme sui supporti di area 1.07. Siamo di fronte a livelli di prezzo importanti per il proseguimento del bull market. Una rottura ribassista avrebbe implicazioni notevoli per tutti i mercati finanziari

Al fotofinish

Come in una gara combattuta metro per metro anche per EurUsd il rischio è quello di uno stato di tensione legato all’innalzamento del tetto sul debito che durerà fino all’ultimo minuto. L’amministrazione governativa ha già dichiarato per bocca di Janet Yellen che nei primi giorni di giugno i soldi in cassa saranno esauriti con relativi blocchi degli stipendi e default sul debito. Scenario che i mercati non contemplano anche se alcuni indicatori di brevissimo (ad esempio i Cds sul debito americano) stanno vivendo eccezionali momenti di stress.

Come vedremo tra poco i tassi di interesse americani, già elevati per la politica monetaria FED, si stanno alzando complice un maggior premio per il rischio che richiede il mercato per un possibile default. Questo aumento della remunerazione innalza anche i tassi reali e l’appetibilità del dollaro Usa a danno di oro e yen per esempio.

A questo contesto si aggiunge un rallentamento economico maggiore del previsto in Europa che potrebbe cominciare a mettere in guardia la BCE quanto a nuovi rialzi nel costo del denaro.
In Eurolandia i dati sui Pmi sono stati inferiori alle attese (dato composite 53.3 rispetto a 54.1), debole soprattutto lato manifatturiero (44.6 verso 46.2) confermando la fase non più espansiva nella congiuntura economica.

Per l’euro è il momento della verità

La prima ondata di rialzo partita nel 2022 ha trovato come previsto da tempo in area 1.10 una resistenza molto tosta. Un primo tentativo a inizio anno, un secondo poche settimane fa con divergenze prezzi-oscillatori e sentiment eccessivamente negativo sul dollaro che invitavano al repricing del biglietto verde.
Adesso davanti a EurUsd si mettono dei livelli tecnici dal significato notevole.

La media mobile a 150 giorni, prima ancora di quella a 200, guida con precisione assoluta i ribassi e rialzi del cambio. Ultimo test quello di marzo 2023.

A 1.07 siamo di fronte alla prova della verità per la moneta unica europea. Se da qui si riparte un nuovo test di area 1.10 (più probabile 1.12) è da mettere in preventivo con probabile relax anche sui mercati finanziari circa il tema del tetto sul debito.

Se non dovesse essere così, quindi sfondamento verso il basso di 1.07, il contesto si farebbe alquanto complesso e per EurUsd questa breve fase positiva sarebbe da mettere in archivio.

EurUsd (grafico daily) – area 1.07, supporto decisivo

Uno dei grafici che più fanno temere i trader che vantano posizionamenti massicci long EurUsd (la maggior parte degli speculatori sul mercato futures) è quello che testimonia l’improvviso quanto inaspettato allargamento dello spread tra titoli di stato americani e tedeschi. Un differenziale in ampliamento, forse temporaneo a causa dell’incertezza legata alla questione del tetto sul debito federale, ma che offre graficamente un segnale non esattamente favorevole a EurUsd. La correlazione inversa tra le due variabili è evidente e una conferma della rottura rialzista per lo spread sarebbe un segnale bullish per il dollaro americano.

EurUsd (grafico daily) – l’allargamento dello spread Treasury Bund favorisce il dollaro