EurUsd outlook settimanale del 14 aprile 2025 – Lo schiaffo cinese

  • Trump non arretra nonostante crepe nell’amministrazione americana che fanno quanto meno sperare in un ravvedimento che c’è stato, ma solo in parte. La guerra commerciale con la Cina è aperta e i rendimenti decennali americani decollano confermando la fuoriuscita di capitali dall’America.
  • Europa che sospende i contro dazi dopo la decisione di Trump di una moratoria di 90 giorni con il tavolo di trattative che sarà utile per rimodulare e ridurre il carico fiscale delle imposte doganali. Banche centrali alla finestra ma i rendimenti in salita sul mercato sembrano ridurre i margini di azione sul fronte tassi.
  • EurUsd che ha successo nel superare la rocciosa resistenza di area 1.10 con lo sfondamento di 1,12 che ha aperto le porte ad allunghi ben più consistenti nei prossimi mesi.

Trump contro tutti

La guerra commerciale scatenata da Donald Trump il 2 aprile non sembra essersi ancora esaurita. Dopo l’annuncio dei dazi per ogni paese poi ritirato per 90 giorni con una tariffa base del 10% per tutti, lo scontro si è spostato sulla Cina con un continuo rialzo delle tariffe doganali oltre il 100% che si è per ora chiuso con una ritorsione di Pechino verso le merci americano del 125% su tutto l’import americano
L’Europa accoglie il ramoscello di ulivo di Trump come una volontà di trattare e sospende per 90 giorni ogni decisione di contro dazi.
In seno alla Casa Bianca si notano però le prime crepe tra strenui difensori della politica dei dazi e politici repubblicani che vedono danneggiata la loro immagine in vista delle elezioni di mid terms del 2024. Ma anche lo stesso Elon Musk ha espresso disappunto per le recenti decisioni di Trump soprattutto con critiche aspre verso l’ideatore di queste scelte economiche, ovvero Navarro.
La speranza è che qualche ravvedimento arrivi nelle prossime settimane vista la fuga da dollaro e bond da parte dei mercati con un contestuale calo di quasi il 20% della borsa americana.
Ovviamente i dati macroeconomici per ora non rilevano rallentamenti di un’economia che però prevedibilmente nelle prossime settimane comincerà a risentire di una fiducia in calo e dei primi dati di Pmi in grado di fornirci un antipasto di quello che verrà. La sensazione è che gli investimenti di aziende americane e non si stiano fermando in attesa di maggiore chiarezza.
La FED difficilmente in queste condizioni di rischio di impennata dell’inflazione agirà come dovrebbe fare in condizioni di probabile recessione economica. Ovvero tagliare i tassi. Anche le curve swap sembrano aver abbandonato l’ipotesi.
La stessa BCE comincia ad essere frenata sull’agire sul costo del denaro a causa dei sempre più alti rischi inflattivi innescati dai dazi. Sarà curioso assistere alle decisioni delle banche centrali nei prossimi meeting di politica monetaria.

EurUsd sarà la volta buona

Il cambio EurUsd dopo una brevissima pausa è ripartito all’attacco sfondando al rialzo tutte le resistenze che per lungo tempo ne avevano contenuto gli ardori.
Evidente la fuoriuscita dei capitali dagli Stati Uniti con l’euro che assieme al franco svizzero e allo yen giapponese gode dello status di valuta rifugio.
Saltati i livelli di 1,10/1,12 a questo punto si comincia a guardare ben più in alto con obiettivi dell’euro fin sotto 1,20 che non appaiono più così improbabili.

EurUsd (grafico weekly) – l’attacco decisivo alle resistenze ha avuto successo

Ci sono momenti in cui l’analisi tecnica ci fornisce dei grafici da manuale. Questo è il caso ad esempio dell’Adx, indicatore di forza del trend che proprio come insegnano i libri teorici di analisi tecnica, con un valore superiore a 30 in ripiegamento è ripartito dopo il test della media mobile a 20 giorni.
Un rimbalzo che ha riportato l’Adx sopra quota 30 a conferma che la salita dell’euro (discesa del dollaro) non è ancora terminata e che è lecito attendersi nuovi massimi nelle prossime settimane.

EurUsd (grafico daily) – esemplare il trade long proposto dall’Adx