Spot EurUsd: 1.1860
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1700, 1.1605, 1.1420) Resistenze (1.1975, 1.2025, 1.2220)
Strategia: Long a 1.1850
Stop loss: 1.1700
Take profit: 1.2200
Il New York Times mette a nudo le divisioni in seno alla FED sulla partenza della normalizzazione della politica monetaria, ma non ci vuole molto a capire come all’interno del board sono diversi coloro che spingono verso uno stop nelle misure di stimolo. Dopo il solito Bullard anche Waller si è unito al coro di chi vede un pericolo di eccessivo ritardo nell’azione. Waller, membro da dicembre 2020, ha richiamato soprattutto l’attenzione sul mercato immobiliare a suo modo di vedere non più bisognoso di ulteriori stimoli.
Con una BCE in assoluto stato di stand by dopo il dato di inflazione di maggio addirittura in modesto calo sotto il 2% anche nella versione core (0,9% contro 1%), ecco che il dollaro ha approfittato della situazione per tentare un nuovo assalto ai supporti che contano.
Probabilmente il mercato sta ridisegnando i suoi schemi sulla base di un update delle previsioni di crescita. Migliori del previsto negli Stati Uniti, con diversi punti interrogativi su altre zone del mondo. In Cina le autorità centrali hanno deciso di tirare il freno dell’impulso creditizio per raffreddare le pressioni interne su prezzi e stock di materie prime e semilavorati.
In Europa la variante delta sta preoccupando la Gran Bretagna e gli altri stati dell’Unione proprio ora che le riaperture estive stanno ridando vigore alla crescita. In diversi paesi dell’area australe (Sud Africa, Australia, Nuova Zelanda) il mix di clima più freddo, variante delta e soprattutto piani vaccinali in colpevole ritardo stanno creando nuove pressioni su commodity currencies che finora avevano tratto beneficio dal rialzo dei prezzi sulle materie prime.
A questo punto il mercato guarda all’appuntamento di Jackson Hole dove Powell potrebbe scoprire le carte della FED. Se prevarrà la linea hawkins per il dollaro quello potrebbe essere il trigger giusto per piazzare la zampata di fine anno.
I supporti chiave di EurUsd non sono lontani. In una sorta di replica del periodo 2013-2014 il 2020-2021 di EurUsd sta disegnando una potenziale figura di testa e spalla ribassista, rimettendo sotto pressione in queste settimane media mobile a 12 mesi e quell’up trend line che finora aveva guidato le aspettative dei ribassisti sul biglietto verde. Appuntamento quindi con 1.17/1.175. Una violazione di questi livelli nel bel mezzo di una stagionalità che dovrebbe essere negativa per il dollaro sarebbe un segnale da non trascurare in ottica prospettica.
Ma dove potrebbe arrivare il dollaro? Il grafico del Dollar Index sta fornendo segnali incoraggianti con la violazione rialzista della down trend line in corso assieme al superamento della media mobile a 200 giorni che rafforza la view bullish. Obiettivamente il massimo di aprile sembra essere uno scoglio di notevole spessore che potrebbe rallentare la corsa del biglietto verde. A supportare questa view, oltre ad un contesto stagionale non benigno, anche l’oscillatore RSI. Qui c’è ipercomprato con tanto di divergenze. Uno scenario non diverso da quello di febbraio-marzo 2020 e marzo 2021. Violare al rialzo queste resistenze aprirebbe una stagione di forza notevole per il dollaro.