Spot EurUsd: 1.1210
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1128, 1.1015, 1.0847) Resistenze (1.1450, 1.1532, 1.1711)
Strategia: Rimanere long EurUsd
Stop loss: 1.0847
Take profit: 1.1450
E’ ovvio che nelle ultime settimane abbiamo assistito a movimenti valutari eccezionali innescati dalla decisione della Cina di svalutare lo Yuan. Volatilità che ha colpito soprattutto le valute emergenti ma che ha messo in mostra anche una “strana” debolezza del dollaro americano. Strana perché il dollaro tende ad essere un “safe haven” nei momenti di difficoltà e non una valuta venduta dal mercato. Questo comportamento (e quello successivo alla pubblicazione del dato sul Pil del secondo trimestre abbondantemente rivisto al rialzo) ha mostrato a tutti quanti come la forza del dollaro rispetto all’euro dipenda dalle prospettive sui tassi. Se il mercato capisce che la Fed allungherà i tempi per una stretta nel tentativo di arginare le turbolenze finanziarie, allora EurUsd sale, viceversa se capisce che la congiuntura economica darà margine alla Fed per normalizzare una politica monetaria mai così espansiva come quella attuale, allora EurUsd scende. E’ fuori discussione che dati macro e dichiarazioni di Miss Yellen faranno la differenza nel cruciale mese di settembre.
Nell’ultimo articolo di agosto avevamo continuato ad insistere sul trade long confidando nella tenuta del supporto di 1.0810, una tenacia che è stata ripagata con la spike successiva che ha colpito in pieno il nostro obiettivo di 1.1436. Un buon profitto che poteva anche essere superiore visto l’allungo del mercato fino a 1.17, ma che a posteriore si è dimostrato molto saggio portare a casa. Come si vede dal primo grafico EurUsd ha infatti violato al rialzo l’importante resistenza di area 1.1450 (da qui passava anche la media mobile a 200 giorni), ma non appena il cambio ha toccato l’ipercomprato sul Rsi i venditori di Euro si sono riaffacciati in massa, di fatto negato la rottura bullish di 1,1450.
Grafico 1 – Negata la rottura rialzista di 1.1450.
La domanda a questo punto è che fare su EurUsd? Se ad inizio agosto la nostra risposta era piuttosto convinta, il fatto che i primi obiettivi rialzisti sono stati raggiunti e poi di nuovo allontanati con una tale velocità ci lascia più di una perplessità sul fatto che la forza di Euro rappresenti lo scenario più probabile. L’idea di fondo rimane quella di un cambio che tenta (senza successo) di risalire sopra la corposa fascia di resistenza di lungo periodo rappresentata da 1.18/1.20. Per avallare questa ipotesi servono però delle conferme ed uno strumento che utilizziamo da tempo per ottenerle è un tipico indicatore di forza del trend come l’Adx. Come si vede dal secondo grafico, in diverse occasioni l’Adx ha tentato di superare la soglia dei 30 punti a partire da aprile, ovvero dal momento in cui EurUsd ha cominciato faticosamente a risalire. Tentativi sempre falliti ed infatti il trend bullish è sempre naufragato. Ora il mercato ci riprova e, se assisteremo ad una salita di questo indicatore sopra quota 30, allora potremo tornare a mostrare con maggiore convinzione una strategia bullish su EurUsd.
Grafico 2 – Nel momento in cui l’Adx supererà quota 30 potremo considerare più convincente il segnale bullish sull’euro.