Spot EurUsd: 1.1310
Scala temporale giornaliera: Supporti (1.1210, 1.1098, 1.0763) Resistenze (1.1675, 1.1700, 1.2190).
Strategia: Mantenere long con target 1.1675 e stop loss sotto 1.1098.
Il voto greco si può dire a questo punto che, seppur sorprendente negli esiti politici, era già stato ampiamente scontato dal mercato. Maggiore è stata la sorpresa innescata dal Quantitative Easing della BCE con l’Euro che in quell’occasione scivolò sotto a 1.12, ma l’affermazione di Tsipras altro non ha generato se non un sell off su azioni e debiti ellenici. La sensazione è che l’effetto contagio greco sugli altri debiti sovrani è decisamente minore rispetto a quello del 2011 e che anche EurUsd in questo momento segue altre dinamiche.
Il meeting della Fed di ieri sera di fatto non ha prodotto grandi scossoni confermando la tendenza molto forte sui Treasury i quali, sui rendimenti trentennali. continuano a sbriciolare ogni record di minimo storico. La Yellen ha indicato in forte la ripresa dell’occupazione mentre debole la dinamica inflazionistica di breve. Ha poi altresì ribadito che la politica monetaria continuerò a supportare la ripresa di fatto rinviando un potenziale rialzo nei tassi alla seconda parte del 2015.
Dal punto di vista tecnico la nostra previsione di una tenuta da parte di EurUsd del supporto di lungo periodo di 1.12 è stata per il momento rispettata e, fino a prova contraria, quello sarà il livello da monitorare con attenzione per eventuali cambiamenti di scenario che genererebbero obiettivi ben più ambiziosi verso il basso.
Ragionando invece sui grafici giornalieri prendiamo atto che sembra essersi interrotta la caduta verticale di EurUsd cominciata a metà dicembre. Il grafico basato sulle Bollinger Bands ci mostra come il cambio è “scivolato” sulla lower band in maniera pressochè continua fino a lunedì quando una doppia seduta in rialzo ha allontanato EurUsd dalla parete inferiore. Questo non comporta cambiamenti di scenario ma gli eccessi raggiunti su certi indicatori potrebbero far pensare all’avvio di una fase meno direzionale. La resistenza primaria rimane la linea intermedia della banda (1.17) al superamento della quale si potrebbe cominciare a ragionare su livelli un pochino più ambiziosi come quelli di area 1.21.
Che la velocità di caduta del cambio possa rallentare ce lo dimostra anche un classico indicatore di forza del trend come l’Adx, oggi sopra 50. Se sopra 30 il trend sta prendendo inerzia, se sopra 40 i tori si sentono al sicuro, sopra 50 si comincia ad assistere ad un’esasperazione del rialzo che prelude ad eccessi da sentiment.
La prossima settimana faremo un punto della situazione più di lungo periodo sulla base dei dati pubblicati dal CFTC (Cot report), numeri che nelle settimane passate hanno mostrato il raggiungimento di posizioni net short di Euro a livelli record da parte dei non commercials (hedge fund) tali da avallare l’idea di un sentiment eccessivamente sbilanciato a sfavore di Euro.