Spot EurUsd: 1.1000
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0828,1.0521, 1.0460) Resistenze (1.1072, 1,1150, 1.1350)
Strategia: Short EurUsd
Stop loss: 1.1150
Take profit: 1.0800
Finalmente arriviamo all’appuntamento tanto atteso del meeting della Federal Reserve. Verrà rimosso quel residuo alone di incertezza che avvolge ancora la possibilità di una Yellen attendista. I tassi saliranno presumibilmente di 25 punti base e questo metterà la parola fine ad una politica di ZIRP (Zero Interest Rate Policy) durata fin troppo. E’ ora di normalizzare il costo del denaro, ripristinare normalità soprattutto nelle attese di rendimento insite nella mente di investitori, imprenditori e traders. La reazione dei mercati non dovrebbe essere scomposta visto che l’evento è stato ormai annunciato da tempo andandosi ad incastrare in un momento che dovrebbe rivelarsi particolarmente felice in termini di stagionalità.
La divergenza di politica monetaria potrà così prendere corpo con l’Europa che allenta e la Fed che stringe. Proprio il rapporto tra bilanci delle banche centrali (FED e BCE) dovrebbe fare da guida per i prossimi mesi al rapporto EurUsd. Il problema è però che nei punti di svolta si notano delle divergenze e questa considerazione è valida in queste settimane. Come si vede dal grafico 1 che mette a confronto il rapporto tra attivi di bilancio FED/BCE e EurUsd, mentre il primo indicatore continua a scendere, il cambio si è rifiutato di abbattere il minimo di 1.046. Una divergenza da non sottovalutare poiché anche nel 2012 e nel 2014 EurUsd anticipò inversione nel Balance Sheet FED/BCE.
Grafico 1 – Divergenza in atto tra cambio e rapporto di bilancio Fed/Bce.
Se prendiamo per buono questo messaggio del cambio , potremmo trovarci di fronte a due scenari. O la Fed sta bleffando ed i tassi nel 2016 non arriveranno al 1%, oppure il QE della BCE non verrà più ampliato.
Dal punto di vista tecnico il mercato sembra avere tutte le intenzioni di puntare la media mobile a 200 giorni di 1.115 prima di ritornare a muoversi verso il basso. Ce lo dicono gli oscillatori e ce lo dice la tecnica delle Ichimoku cloud. Come vediamo dal secondo grafico il cambio sta entrando in pieno dentro la “cloud” il cui spessore sembrerebbe rendere poco probabile uno sfondamento verso l’alto, almeno per ora.
Il trade long messo in piedi la settimana scorsa ha fruttato un altro profitto dopo il trade short delle settimane precedenti. Come detto sopra i livelli di resistenza cominciano a farsi consistenti e perciò giriamo nuovamente la posizione entrando short e posizionando un rigido stop loss in prossimità della media mobile a 200 giorni.
Grafico 2 – si avvicinano le prime importanti resistenze tecniche per EurUsd.