Spot EurUsd: 1.0930
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0810, 1.0521, 1.0460) Resistenze (1.1187, 1.1460, 1.1532)
Strategia: Mantenere long EurUsd
Stop loss: 1.0810
Take profit: 1.1187
Il mercato come prevedibile non ha sfondato al ribasso il delicatissimo supporto di 1.09/1.10 e questo fa riflettere sull’evoluzione della prossima settimana del cambio. Saranno tantissimi gli elementi capaci di generare volatilità su EurUsd ed in grado di spostare gli equilibri. Sulla sponda europea tutta l’attenzione sarà chiaramente focalizzata sul meeting Bce del 4 giugno. Draghi in questo caso non dovrà solamente rendicontare l’andamento del QE, ma anche indicare cosa intenderà fare la BCE con le banche greche e con la liquidità di emergenza contenuta nel fondo ELA finora generosamente dispensata alla banche elleniche per evitare il crac del sistema creditizio locale. Anche gli Stati Uniti forniranno però tante indicazioni collegate al tema della ripresa. Dopo l’ISM manifatturiero di ieri usciti solidamente sopra 52 ed al di sopra delle attese, attenzione particolare andrà rivolta a bilancia commerciale (tema dollaro forte) e ISM servizi il 3 giugno e soprattutto al dato sulla disoccupazione del 5 giugno. I mercati al momento appaiono fiduciosi su una ripresa economica nel secondo trimestre dopo la gelata del primo. Indicazioni contradditorie andrebbero a discapito del dollaro che in quel caso potrebbe perdere valore per effetto di un allontanamento del rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed nel corso del 2015.
Dal punto di vista tecnico molto interessante il grafico settimanale. EurUsd è uscito ormai da un mese dall’ ipervenduto su scala settimanale, una condizione che per diversi mesi aveva spinto la moneta unica ad un avvitamento culminato con il minimo di 1.0462. Come si può vedere dal grafico questa situazione ha spinto il cambio sotto le due deviazioni standard della retta di regressione ribassista, fenomeno già visto nel 2008 e nel 2010. Anche in questi due casi l’Rsi settimanale entrò in ipervenduto, evento confermato (come stavolta) anche da un RSI smussato con media mobile a 10 settimane (linea rossa). Negli altri due casi il rimbalzo dell’Euro che si generò da questa situazione terminò solamente con un ritorno del RSI weekly sopra 70, ovvero in ipercomprato.
Grafico 1 – Su scala settimanale gli eccessi di ipervenduto devono ancora essere smaltiti.
Andando a cercare segnali anticipatori di una fase più favorevole all’Euro un buon metro di giudizio può essere rappresentato dalle Ichimoku cloud. Il segnale bullish scatta quando prezzi spot e lagging line salgono sopra la nuvola. Per quello che riguarda i primi ci siamo, ma manca ancora il segnale generato dall’inversione verso l’alto della cloud stessa. Per quello che riguarda la lagging line servirà una chiusura sopra 1.1187 per attivare un set up bullish. A quel punto la spinta verso 1.15 sarebbe piuttosto agevole con il banco di prova del grafico settimanale commentato sopra che farà da spartiacque per lo scenario dei prossimi mesi.
Grafico 2 – Per la tecnica delle Ichimoku cloud mancano ancora chiari segnali di inversione di tendenza.